Approfondiamo oggi sul blog un tema molto importante ma poco conosciuto. Si tratta della Sindrome di Burden, un problema che colpisce le persone che assistono i propri familiari malati, i caregiver.
Questa patologia viene anche chiamata Burden del Caregiver oppure Sindrome del caregiver. Purtroppo questa malattia non è molto conosciuta, quindi spesso le persone vicine al caregiver confondono i sintomi della malattia con semplice stress o stanchezza.
Cos’è la sindrome di Burden?
Il significato della parola burden spiega già da sé questa patologia; infatti il significato di questa parola inglese può essere tradotto con fardello, onere o anche peso e carico.
La sindrome di Burden è simile al burnout che colpisce le persone in ambito lavorativo. Il burnout è una sindrome da stress cronico associato al contesto lavorativo mentre il burnout del caregiver è lo stress derivato dalla situazione che coinvolge totalmente il caregiver nella gestione delle situazioni legate all’assistenza del familiare.
I sintomi
Come già detto in precedenza, i sintomi di questa malattia possono essere confusi e sottovalutati perché molto comuni anche fuori da queste situazioni.
I principali sintomi da riconoscere sono ansia, insonnia, peggioramento dell’umore, mancanza di appetito ed eccessiva e continua preoccupazione.
Il caregiver tende a sentirsi coinvolto in maniera eccessiva, non riuscendo a delegare compiti oppure proprio non volendo. La socialità della persona tende a diminuire e rischia addirittura di isolarsi se non c’è un supporto da parte di amici e parenti.
Un rischio di family burden, si può verificare quando da parte dei familiari dell’assistito ci sia timore di non riuscire ad affrontare la malattia del proprio caro per via di problemi economici oppure per problemi di gestione di gestione di tutta la situazione.
Come affrontare questa patologia?
Nonostante esistano delle scale di valutazione per lo stress del caregiver, queste non sono molto utilizzate appunto per la scarsa conoscenza di questa patologia. Il primo passo sicuramente, come in ogni malattia, è quello di individuarla quando si presentano i primi sintomi perché molto più facile da combattere senza ricorrere a soluzioni drastiche. Infatti per evitare il rapido progredire della malattia i metodi sono gli stessi che si usano per prevenirla.
Fondamentale è non permettere al caregiver di isolarsi per combattere l’alienazione portata da questa situazione. Oltre a ciò, se i problemi fossero già in stato avanzato è possibile richiedere un supporto psicologico oppure partecipare ai gruppi di confronto che sono presenti nelle città.
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