L’Alzheimer è un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello. Tale processo avviene nelle aree che governano la memoria, il linguaggio, la percezione e la cognizione spaziale.
Questa patologia è la causa più comune di demenza, che in Italia affligge 1,2 milioni di persone, 60% dei quali è affetto proprio da Alzheimer. Questo numero è destinato a crescere ed uno studio ha stimato che in tutto il mondo i malati arriveranno a 153 milioni entro il 2050.
Chi colpisce?
Non è ancora chiaro quali siano le cause che scatenino l’Alzheimer: non è una malattia ereditaria e nemmeno sono stati trovati fattori di rischio certi. L’unica correlazione è con l’età, visto che solitamente colpisce persone con più di 65 anni. Diversi possono essere i campanelli di allarme tra i quali la perdita di memoria, difficoltà di linguaggio, disorientamento spaziale e temporale e difficolta nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
Come affrontare la malattia?
Ad oggi non esiste ancora una cura per la malattia, ma la progressione della malattia può essere rallentata e curati alcuni sintomi, sia con medicinali che con comportamenti da tenere. Una cosa da evitare finché possibile è sicuramente quella di trasferire il malato in luoghi che non conosce, come RSA oppure altri tipi di residenze.
Una diagnosi precoce è sicuramente utile per predisporre un ambiente che non causi disagi al paziente e nei quali non possa farsi del male. Infatti è molto importante trovare una persona che sappia come assistere il paziente affetto da Alzheimer: dei comportamenti coercitivi, come forzarlo a compiere delle azioni che non è in grado di compiere, oppure delle conversazioni che non è in grado di sostenere possono portarlo a reagire in maniera aggressiva e violenta come metodo di difesa. La stessa reazione si può sviluppare in pazienti che hanno paura o si sentono spaventati da cose che non riescono a comprendere.
In conclusione, è necessario conoscere bene la malattia è le degenerazioni che può portare, in modo da riuscire a ridurre i comportamenti negativi per il malato e riuscire a garantire ai familiari un ambiente più tranquillo.
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